Nelle prime giornate dell’anno, il presidente di Samsung, Jay Y. Lee, ha ricevuto una notizia che potrebbe segnare una svolta nelle sue vicende legali. Un tribunale sudcoreano lo ha assolto dalle accuse di manipolazione del mercato azionario e frode contabile relative a una fusione avvenuta nel 2015, aprendo la strada per un futuro più chiaro per il leader dell’azienda tecnologica.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, il tribunale di Seul ha respinto le accuse dei pubblici ministeri, che cercavano di condannare Lee a cinque anni di carcere. L’accusa sosteneva che Lee avesse manipolato il prezzo delle azioni di due sussidiarie di Samsung per agevolare una fusione, consentendogli così di consolidare il suo potere. Tuttavia, il giudice ha dichiarato che i pubblici ministeri non sono riusciti a dimostrare tali affermazioni in modo convincente.
La decisione è un sollievo per Lee e per Samsung, specialmente considerando il periodo difficile che l’azienda ha attraversato, con una marcata diminuzione delle entrate lo scorso anno. La sentenza consente a Lee di continuare a guidare Samsung senza il peso delle accuse pendenti.
Il processo ha fatto emergere questioni cruciali riguardo alla fusione del 2015 e al ruolo di Lee in quell’operazione. La corte ha stabilito che non c’era abbastanza prova per sostenere l’accusa secondo cui Lee avrebbe guidato la fusione con l’intento di assicurare la sua successione.
Questa decisione permette ora a Samsung di concentrarsi sui suoi settori chiave, in particolare gli affari degli smartphone e delle memorie, che hanno recentemente subito contraccolpi. Nel 2023, Samsung ha perso la leadership nelle vendite di smartphone, superata da Apple, e ha ceduto terreno a SK Hynix nel mercato in crescita delle memorie ad alta larghezza di banda (HBM), fondamentali per le applicazioni di intelligenza artificiale (IA).
L’accoglimento favorevole della decisione da parte di gruppi imprenditoriali, come la Camera di Commercio e Industria della Corea, suggerisce un incoraggiamento nel mondo degli affari. Tuttavia, non tutti condividono questa opinione. Alcuni critici, come Park Ju-geun, capo del think tank aziendale Leaders Index, ritengono che la sentenza vada contro le precedenti decisioni dei tribunali sul caso della fusione.
La storia legale di Lee è stata complicata, con una condanna iniziale nel 2017, successivamente annullata e seguita da un’altra condanna nel 2021. Lee è stato poi rilasciato su cauzione sei mesi dopo, suscitando controversie riguardo alla percezione di indulgenza del sistema giudiziario nei confronti dell’élite del paese.
La grazia concessa nel 2022 dal presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha ulteriormente sollevato polemiche. Yoon, ex procuratore capo della Corea del Sud, ha giustificato la decisione con la necessità di coinvolgere Lee per affrontare la crisi economica del paese, un’ironica circostanza considerando che Yoon aveva supervisato le condanne originali di Lee e di altri, inclusa l’ex presidente Park Geun-hye.
In definitiva, l’assoluzione di Jay Y. Lee rappresenta un capitolo importante nella sua tumultuosa vicenda legale. Mentre Samsung cerca di riprendersi dai recenti colpi subiti nel mercato tecnologico, la chiarezza nella posizione di leadership di Lee potrebbe essere cruciale per la direzione futura dell’azienda.