X, precedentemente noto come Twitter, sta cercando di cambiare il modo in cui premia i suoi creatori di contenuti. Fino a poco tempo fa, i creatori venivano compensati tramite una percentuale dei ricavi pubblicitari generati dagli annunci visualizzati nelle loro risposte. Tuttavia, con il recente cambiamento nella politica di pagamento, X ha deciso di pagare direttamente i creatori in base all’engagement che i loro contenuti generano, ma solo tra gli utenti Premium della piattaforma.
Questa mossa potrebbe segnare un importante cambiamento nel tipo di contenuti che i creatori di X pubblicano. In passato, la remunerazione dipendeva in gran parte dai ricavi pubblicitari, mentre ora il focus si sposta sulle interazioni dirette. Il risultato? I creatori potrebbero essere incentivati a concentrarsi maggiormente su post che stimolano discussioni e risposte, piuttosto che semplicemente likes o retweet. Questo tipo di approccio, purtroppo, tende a favorire contenuti provocatori o, peggio ancora, rage bait, ossia post progettati per suscitare indignazione e discussioni infuocate.
Il fenomeno del rage bait non è una novità per le piattaforme social. Instagram Threads, una delle principali concorrenti di X, sta già affrontando problemi simili. Secondo Adam Mosseri, capo di Instagram, Threads ha visto un notevole aumento dell’engagement-bait, ovvero quei contenuti pensati per generare il maggior numero di commenti, anche a costo di alimentare conflitti. Il problema è stato talmente grave da spingere Mosseri a riconoscere pubblicamente che non tutti i commenti sono positivi, e che la piattaforma sta lavorando per arginare questo tipo di contenuti.
A differenza di Instagram, però, X non sembra avere alcuna intenzione di limitare questo comportamento. La piattaforma ha dichiarato che il nuovo sistema offrirà più opportunità di guadagno per i creatori grazie all’aumento delle interazioni, senza alcuna menzione di misure per limitare contenuti dannosi o provocatori. Secondo X, maggiore è il numero di abbonamenti Premium, maggiore sarà la possibilità di guadagnare. Questo, di fatto, potrebbe incoraggiare i creatori a fare di tutto per stimolare l’engagement, anche se questo significa alimentare dibattiti polarizzanti o diffondere disinformazione.
X ha recentemente aumentato il numero di utenti Premium e ha introdotto il piano Premium+, che rimuove completamente gli annunci. Questo cambiamento ha ridotto la quota pubblicitaria disponibile per i creatori e, di conseguenza, ha aumentato la pressione sugli stessi per trovare altre modalità di guadagno. Con il nuovo modello basato sull’engagement, i creatori sono incentivati a pubblicare contenuti che generano il maggior numero di risposte, non importa se sono positivi o controversi.
Inoltre, X ha già introdotto delle regole per monetizzare i contenuti, richiedendo che i creatori siano verificati, abbiano almeno 500 follower e 5 milioni di impressioni nelle ultime tre mesi. Questi requisiti hanno già spinto molti a focalizzarsi su contenuti che attirano la maggiore attenzione, spesso a scapito della qualità e del tono del dibattito.
Con l’avvicinarsi delle elezioni negli Stati Uniti, c’è il rischio che il nuovo sistema spinga ancor di più verso contenuti politicamente carichi o addirittura fuorvianti, come deepfake e disinformazione. Il sistema basato sull’engagement potrebbe accelerare la diffusione di contenuti polarizzanti, alimentando la divisione tra utenti e compromettendo la qualità delle discussioni online.
In conclusione, la nuova politica di X potrebbe comportare dei cambiamenti significativi nel panorama dei social media, con possibili effetti negativi sul tipo di contenuti che vengono premiati. In un periodo delicato come quello che precede le elezioni, sarà interessante vedere se la piattaforma riuscirà a bilanciare il guadagno dei creatori con la responsabilità di evitare l’esplosione di contenuti dannosi.
