Dire addio a TNT Village. Clamoroso colpo di scena quello successo nelle ultime ore. Stando a quanto appreso, infatti, la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali ha deciso di chiudere la casa dei pirati più nota del web italiano, definita come una delle piattaforme italiane principali di condivisione file torrent dedite ad attività non legali.
Entrando nello specifico, in realtà, TNV Village, in circa 15 anni di attività con milioni e milioni di visite, ha rappresentato per moltissime generazioni qualcosa di più di un semplice motore di ricerca per i file P2P, una community a tutti gli effetti e un progetto politico di riforma del copyright.
Il fondatore di Liberto – tra le altre cose capolista alle europee del Partito Pirata italiano – in data 3 settembre ha deciso di fare un piccolo passo indietro.
“Purtroppo su decisione di Di Liberto, non imputabile alla nostra volontà e con estremo rammarico, vi informiamo che il sito e il forum sono chiusi”, è quanto si può leggere nella pagina Internet di TNT Village.
“Se sei uno smanettone, potresti essere interessato a scaricare QUESTO”. Il riferimento finale viene attribuito ad un file dump che dovrebbe permettere l’accesso alle varie opere segnalate sulla piattaforma.
Ad ogni modo nel corso di questi anni sono state diverse le denunce fatte da parte di RAI Cinema, AIE, Eagle Pictures, sanzioni ovviamente per aver violato le rigide norme sul Copyright.
“Il sito, tra i più visitati in Italia per quanto riguarda la condivisione e fruizione di opere illecite, metteva a disposizione oltre 134.000 contenuti tra cui film, serie, anime, e-book e software, generando danni considerevoli per tutta l’industria culturale”, sono state le parole di Federico Bagnoli Rossi, per chi non lo sapesse Segretario Generale FAPAV.
L’associazione aveva stimato “oltre 2.900 i releaser attivi nel caricare illecitamente i contenuti sul forum” e “quasi 6 milioni di visite al mese”.
In poche parole per quanto riguarda il segretario FAPAV “è intollerabile che portali di questo tipo possano operare nell’illegalità andando a depauperare un settore strategico per il nostro Paese come l’industria culturale, contraendo gli investimenti futuri e il tessuto occupazionale”.
“Ci auguriamo che la decisione del fondatore di TNT Village sia effettiva e definitiva e che non vengano riproposte attività di questo tipo in futuro. In caso contrario la FAPAV sarà in prima linea per contrastare ogni tipo di iniziativa illecita intrapresa a danno dell’industria”.