venerdì, Febbraio 21, 2025
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Scandalo spyware su WhatsApp: l’Italia avvia un’indagine sulla sorveglianza illegale

Il recente attacco hacker su WhatsApp, che ha preso di mira quasi 100 giornalisti e attivisti, continua a far discutere. In Italia, un gruppo di media ha presentato un esposto penale alla Procura di Roma per scoprire chi ha installato il software spia. Il malware, un zero-click spyware, è stato sviluppato da Paragon Solutions, una società di origine israeliana.

Una violazione inaccettabile

Secondo Bloomberg, la denuncia definisce l’attacco come un’“intrusione intollerabile” nella vita privata e professionale dei giornalisti, mettendo a rischio la sicurezza delle loro fonti. Gli autori dell’attacco sarebbero accusati di aver violato la legge italiana sull’installazione illecita di dispositivi di intercettazione.

WhatsApp ha dichiarato di aver contattato direttamente le vittime per avvisarle della violazione, che sarebbe avvenuta lo scorso dicembre, colpendo utenti in tutta Europa. Tre italiani hanno già denunciato pubblicamente l’accaduto: il giornalista Francesco Cancellato (direttore di Fanpage.it) e gli attivisti Beppe Caccia e Luca Casarini, entrambi legati alla ONG Mediterranea Saving Humans.

Come funzionava l’attacco?

Lo spyware sfruttava un PDF infetto inviato nei gruppi WhatsApp per installarsi nei dispositivi delle vittime senza che queste dovessero interagire con il file. Meta, proprietaria di WhatsApp, ha già rilasciato un aggiornamento per correggere la vulnerabilità e prevenire nuovi attacchi.

Il governo italiano sotto pressione

Lo scandalo sta mettendo in difficoltà il governo di Giorgia Meloni e il suo partito Fratelli d’Italia. Il governo ha confermato che almeno sette telefoni italiani sono stati colpiti e che l’Agenzia Nazionale per la Cybersecurity sta conducendo un’indagine.

Nonostante le smentite ufficiali, il caso ha alimentato sospetti: il ministro Luca Ciriani ha ammesso in Parlamento che il governo aveva da tempo un contratto con Paragon Solutions per motivi di sicurezza nazionale. Tuttavia, ha assicurato che la legge è stata rispettata.

Secondo il The Guardian, dopo l’esplosione dello scandalo, Paragon avrebbe sospeso un contratto con l’Italia, ma ne esisterebbe un secondo ancora attivo. Haaretz ha riferito che Paragon aveva due contratti con il governo italiano per l’utilizzo del suo spyware Graphite, lo stesso identificato da WhatsApp nell’attacco.

Paragon e il mercato dello spyware

Paragon Solutions si presenta come un’azienda che fornisce software spia esclusivamente a governi democratici. Tuttavia, di recente ha firmato un controverso contratto da 2 milioni di dollari con l’agenzia americana ICE (Immigration and Customs Enforcement), sollevando nuove polemiche.

La società è stata acquisita a dicembre dal fondo americano AE Industrial Partners, ma finora non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sul caso. L’inchiesta italiana prosegue e potrebbe portare a nuove rivelazioni nelle prossime settimane.

Vittorio Montana
Vittorio Montana
Sono un appassionato di videogiochi e mi piace giocare su diverse console, tra cui Nintendo Switch e PlayStation 5. Fin dall'infanzia, ho mostrato un forte interesse per i videogiochi. Mi piace passare il tempo immerso in mondi virtuali, esplorando ambienti fantastici e sfidando boss epici. Ho giocato a molti titoli famosi e ho sviluppato una conoscenza approfondita del mondo dei videogiochi.
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