Nel corso di un evento tenutosi a Londra martedì scorso, Meta ha ufficialmente confermato i suoi piani per il lancio di Llama 3, la successiva evoluzione del suo potente modello linguistico utilizzato per alimentare gli assistenti AI generativi. Questo annuncio giunge a seguito delle voci che circolavano già da lunedì, riportate da The Information, sul prossimo lancio imminente da parte di Meta.
“Entro il prossimo mese, e forse anche prima, speriamo di iniziare a distribuire la nostra nuova serie di modelli di base di prossima generazione, Llama 3“, ha dichiarato Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, durante l’evento. Clegg ha accennato a diverse iterazioni e versioni del prodotto che saranno rilasciate nel corso dell’anno, sottolineando la varietà di capacità e versatilità offerte da Llama 3.
Chris Cox, Chief Product Officer di Meta, ha aggiunto che l’obiettivo sarà quello di integrare Llama 3 in diversi prodotti all’interno dell’ecosistema Meta, ampliando così il suo impatto su un’ampia gamma di esperienze utente.
Il lancio di Llama 3 è parte degli sforzi di Meta per recuperare il terreno perduto rispetto ad altri attori del settore dell’AI generativo, come OpenAI. L’introduzione di ChatGPT da parte di OpenAI oltre un anno fa ha destabilizzato il panorama, portando l’IA generativa nel mainstream e mettendo Meta in ritardo.
Tuttavia, Meta ha adottato un approccio più cauto rispetto all’IA generativa, risentendo delle critiche riguardo alle limitazioni delle versioni precedenti di Llama. Il lancio di Llama 3, caratterizzato da una portata maggiore e da capacità avanzate, mira a superare queste critiche, offrendo non solo risposte più accurate ma anche una maggiore capacità di gestire argomenti controversi.
“La nostra visione è quella di fare di un’IA Meta alimentata da Llama l’assistente più utile al mondo”, ha affermato Joelle Pineau, Vice Presidente della Ricerca sull’IA di Meta. Pineau ha sottolineato che nonostante ciò, ci sono ancora molte sfide da affrontare per raggiungere questo obiettivo.
Meta non ha rivelato dettagli sulle dimensioni dei parametri utilizzati in Llama 3, ma si prevede che il modello abbia circa 140 miliardi di parametri, raddoppiando quelli della versione precedente, Llama 2.
Un aspetto significativo del approccio di Meta è rappresentato dalla decisione di rendere le famiglie Llama open-source, cercando così di guadagnare favore tra gli sviluppatori e promuovere una maggiore condivisione e collaborazione nel campo dell’IA.
Nonostante l’entusiasmo per il lancio imminente di Llama 3, Meta sta ancora esplorando con cautela altre aree dell’IA generativa, come la generazione di immagini con il suo strumento Emu, che non è ancora stato reso disponibile al pubblico.
Mentre Meta si prepara al lancio di Llama 3, emerge anche una voce critica all’interno dell’azienda. Yann LeCun, Chief AI Scientist di Meta e rinomato accademico nel campo dell’IA, ha espresso dubbi sull’IA generativa in generale, sostenendo che il futuro risieda in approcci alternativi come il JEPA (Joint Embedding Predicting Architecture). LeCun ha suggerito che Meta dovrebbe adottare una prospettiva diversa nel campo dell’IA, riflettendo sulle sfide e le opportunità che emergono dall’evoluzione tecnologica.
In conclusione, il lancio di Llama 3 rappresenta un passo significativo per Meta nel campo dell’IA generativa, ma al tempo stesso pone l’azienda di fronte a nuove sfide e decisioni strategiche cruciali per il suo futuro nel panorama tecnologico globale.