Secondo un recente articolo del New York Times, Mark Zuckerberg ha deciso di prendere in mano le redini di Meta, ristrutturando Facebook, Instagram e Threads in base alla sua visione personale. Tra le principali modifiche, l’azienda ha deciso di abbandonare il fact-checking, ridurre le regole di moderazione a protezione delle persone emarginate e intensificare l’algoritmo per promuovere contenuti più politici. Recentemente, inoltre, Zuckerberg ha preso una decisione importante che ha attirato numerose critiche: ha annunciato l’eliminazione del team di Diversità, Equità e Inclusione (DEI) e la fine delle politiche di rappresentanza, tra cui la collaborazione con aziende di proprietà di minoranze.
Questo cambiamento segue una visita di Zuckerberg a Mar-a-Lago durante il Giorno del Ringraziamento, dove ha trascorso del tempo con l’allora presidente eletto Donald Trump. Tuttavia, secondo il New York Times, questa evoluzione del CEO di Meta era già in atto da tempo. Zuckerberg avrebbe sentito il peso di abbracciare cause “progressiste” come “l’uguaglianza delle opportunità” o “non mentire sui fatti” a causa delle pressioni interne ed esterne, ma ora ha deciso di prendere una posizione più conservatrice, come confermato dalle modifiche politiche aziendali.
Il nuovo approccio di Zuckerberg in materia di libertà di parola ha suscitato preoccupazione, soprattutto per come venga interpretato nella pratica. Le modifiche alle politiche di moderazione dei contenuti sembrano privilegiare discorsi che, ad esempio, permettono affermazioni discriminatorie verso persone LGBTQ+ pur vietando quelle simili contro gruppi dominanti. Inoltre, Meta ha rimosso le opzioni di identità transgender e non binarie dalla sua app di messaggistica Messenger, un altro passo che ha sollevato molte polemiche.
L’azienda giustifica questa decisione dicendo che il panorama giuridico e politico negli Stati Uniti è cambiato, citando le recenti decisioni della Corte Suprema riguardanti la discriminazione positiva nelle ammissioni universitarie. Tuttavia, il cambiamento sembra rispecchiare maggiormente la visione di Zuckerberg, influenzato dalle posizioni di alcuni dei suoi colleghi della Silicon Valley che hanno sempre criticato le politiche DEI, preferendo invece un sistema meritocratico che, secondo loro, garantirebbe pari opportunità a chiunque sia in grado di eccellere.
Questo è un deciso allontanamento dalle politiche di Meta degli ultimi anni. Infatti, l’azienda aveva recentemente difeso le sue iniziative DEI in tribunale e, solo nel 2023, aveva sottolineato l’importanza di tali politiche, dichiarando che la diversità era al centro della sua identità aziendale. Tuttavia, con l’adozione di nuove politiche, sembra che l’unica diversità che Zuckerberg voglia continuare a promuovere sia quella che non mette in discussione le sue scelte e convinzioni.