L’intelligenza artificiale sta per giocare un ruolo significativo nelle elezioni statunitensi del 2024, in particolare riguardo al modo in cui viene utilizzata per creare contenuti pubblicitari. Ventiquattro stati hanno già approvato leggi che obbligano i politici e le campagne elettorali a dichiarare l’uso di AI generativa nelle pubblicità politiche, come parte degli sforzi per combattere la disinformazione e proteggere gli elettori da manipolazioni. Questo fenomeno sta già suscitando reazioni contrastanti, soprattutto tra gli elettori che si trovano a dover fare i conti con un nuovo tipo di messaggio politico potenzialmente ingannevole.
Reazioni degli elettori ai disclaimer sull’AI generativa
Secondo una recente indagine condotta dal Center on Technology Policy della New York University, i risultati mostrano che gli elettori hanno una reazione negativa quando scoprono che l’intelligenza artificiale è stata utilizzata per creare spot elettorali. La ricerca, riportata dal Washington Post, ha coinvolto un migliaio di partecipanti che hanno guardato delle pubblicità politiche di candidati fittizi. Alcuni degli spot includevano un disclaimer che indicava l’uso dell’AI, mentre altri non contenevano alcuna dichiarazione. Quello che è emerso è che la presenza del disclaimer ha portato gli spettatori a valutare il candidato pubblicizzato come meno affidabile e meno attraente rispetto a quando il disclaimer non era presente.
Inoltre, gli elettori che hanno visto le pubblicità contenenti il disclaimer si sono detti più inclini a segnalare o denunciare gli annunci sui social media. Un dato interessante riguarda gli spot di attacco: i partecipanti, infatti, hanno espresso giudizi più negativi non sul candidato preso di mira dall’attacco, ma su quello che lo aveva promosso.
La sperimentazione di diversi tipi di disclaimer
Lo studio ha anche testato due diverse versioni di disclaimer, ispirate alle leggi attualmente in vigore in Michigan e Florida. Il testo della legge del Michigan recita: “Questo video è stato manipolato tramite mezzi tecnici e rappresenta un discorso o un comportamento che non si è verificato.” Dall’altra parte, la legge della Florida si limita a dire: “Questo video è stato creato in tutto o in parte con l’uso di intelligenza artificiale generativa.” Anche se la legge del Michigan è più comune, gli elettori hanno espresso una preferenza per il disclaimer più ampio della Florida, che fornisce una maggiore trasparenza sull’uso dell’AI, senza entrare nei dettagli tecnici della manipolazione.
Efficacia limitata dei disclaimer sull’AI
Nonostante questi disclaimer siano progettati per garantire una maggiore trasparenza, lo studio ha rivelato un problema significativo: fino al 37% dei partecipanti non ha ricordato di aver visto alcun riferimento all’uso dell’intelligenza artificiale, nonostante fosse presente nel video. Questo suggerisce che, pur essendo un passo importante verso una comunicazione più chiara e trasparente, i disclaimer potrebbero non essere completamente efficaci nel raggiungere tutti gli elettori o nel trasmettere chiaramente il messaggio riguardo all’uso dell’AI.
Conclusioni sull’uso dell’AI nelle campagne politiche
Con l’avvicinarsi delle elezioni, è evidente che il ruolo dell’intelligenza artificiale nel creare contenuti politici continuerà a sollevare interrogativi etici e pratici. Le leggi che regolano la trasparenza nell’uso dell’AI nelle pubblicità politiche rappresentano un passo nella giusta direzione, ma i risultati dello studio suggeriscono che ci sia ancora molto da fare per garantire che gli elettori siano adeguatamente informati e protetti dalla disinformazione alimentata dall’intelligenza artificiale.