Il Consiglio Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB) ha recentemente introdotto nuove linee guida che scuotono il mondo dell’adtech, incidendo profondamente su giganti come Meta e influenzando l’intero settore delle grandi piattaforme digitali. Questo nuovo orientamento potrebbe riscrivere le regole del gioco in termini di come le aziende raccolgono il consenso per l’elaborazione dei dati personali.
Nel cuore della questione c’è il modello “consenso o pagamento”, una pratica che vede gli utenti europei di Facebook e Instagram messi di fronte a una scelta: accettare il tracciamento per fini pubblicitari o pagare un abbonamento per una versione senza annunci dei servizi. Questa pratica è stata al centro delle attenzioni sin dalla sua introduzione nel novembre 2023 e ha suscitato preoccupazioni riguardo alla legittimità del consenso in quanto tale.
Le nuove linee guida dell’EDPB criticano apertamente il modello “consenso o pagamento”, evidenziando come esso possa creare uno squilibrio di potere tra i consumatori e le piattaforme. Il parere dell’EDPB, esteso su ben 42 pagine, sostiene che in molti casi, il consenso ottenuto attraverso questo modello non soddisfa i criteri di “validità” richiesti dal GDPR, la normativa europea sulla protezione dei dati.
Meta, proprietaria di piattaforme come Facebook e Instagram, è stata la prima a essere colpita da questo nuovo orientamento, che potrebbe costringerla a rivedere il suo approccio al consenso. L’EDPB suggerisce che le alternative a pagamento non dovrebbero essere l’unico percorso per evitare la pubblicità basata sul comportamento, invitando le piattaforme a considerare altre opzioni gratuite che implicano un minor grado di elaborazione dei dati personali.
Meta ha risposto alle nuove linee guida minimizzando l’impatto di queste ultime e sottolineando una sentenza del 2023 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che aveva ritenuto legale il modello di abbonamento come mezzo per ottenere il consenso alla pubblicità personalizzata. Tuttavia, l’interpretazione di questa sentenza è oggetto di dibattito, e l’EDPB sembra prendere una posizione più rigida.
Mentre l’EDPB pianifica di sviluppare ulteriori linee guida con un ambito più ampio, il settore delle piattaforme online dovrà navigare in un panorama normativo che diventa sempre più complesso. Questa situazione evidenzia una crescente esigenza di trasparenza e di opzioni più orientate alla privacy per gli utenti, che potrebbero cambiare il modo in cui le aziende interagiscono con i dati personali a lungo termine.
Le nuove linee guida dell’EDPB segnano un momento critico per la regolamentazione della privacy online. Le piattaforme come Meta dovranno valutare attentamente come adattarsi a queste regole senza compromettere la loro operatività o alienare la loro base di utenti. Nel frattempo, gli utenti possono aspettarsi una maggiore attenzione alla loro privacy e, forse, un cambiamento nel modo in cui il loro consenso viene chiesto e ottenuto.
Queste nuove linee guida non solo stabiliscono un preciso orientamento per la protezione dei dati nell’UE, ma potrebbero anche influenzare le normative globali, segnando un passo importante verso un maggiore rispetto per la privacy e l’autonomia degli utenti nel vasto e complesso ecosistema digitale.
