In un recente sviluppo preoccupante, hacker hanno preso di mira i giocatori di Call of Duty: Modern Warfare 2, infettandoli con un malware auto-spreading, noto anche come worm. Secondo quanto riportato da TechCrunch, gli hacker stanno sfruttando una falla che era stata segnalata al publisher del gioco, Activision, ben cinque anni fa.
La scoperta è stata fatta da Maurice Heumann, un ricercatore di sicurezza che ha dedicato anni a individuare e segnalare bug in vari giochi di Call of Duty. Una schermata postata su Twitter mostra il codice alla base del malware auto-spreading. Heumann ha riconosciuto che il malware sta utilizzando una vulnerabilità e una tecnica che lui stesso aveva scoperto e segnalato ad Activision nel 2018. Tuttavia, nonostante la segnalazione, la falla non è stata mai corretta e il malware ha continuato a diffondersi.
Secondo la schermata, il malware sfrutta un buffer overflow, una ben nota classe di vulnerabilità, e può propagarsi facilmente tra gli utenti. Heumann ha sottolineato che la falla non è stata resa pubblica per evitare di mettere a rischio i giocatori. Tuttavia, l’hacker ha utilizzato questa stessa vulnerabilità per il suo scopo malintenzionato.
Il worm infetta gli account dei giocatori e si diffonde automaticamente attraverso il gioco. Una volta che il malware ha preso piede, i giocatori si ritrovano ad affrontare minacce di vario genere, compresi messaggi di odio, contenuti omofobi, e teorie del complotto neo-naziste. Ciò mette a rischio sia la sicurezza che l’esperienza di gioco dei giocatori.
La situazione è particolarmente preoccupante considerando che la falla è stata riportata ad Activision ben cinque anni fa, ma nessuna correzione è mai stata rilasciata. Call of Duty: Modern Warfare 2 è un gioco datato di 14 anni, ma è ancora in vendita e ha ancora una base di giocatori attiva. Questo significa che un gran numero di utenti potrebbe essere potenzialmente colpito dal malware.
La questione suscita preoccupazioni sul livello di sicurezza e di supporto fornito agli utenti da parte di grandi aziende di giochi come Activision. L’obiettivo degli hacker dietro questo worm rimane un mistero, ma è chiaro che la situazione richiede una risposta tempestiva ed efficace da parte del publisher.
In conclusione, la scoperta di questo malware auto-spreading che sfrutta una falla riportata anni fa mette in evidenza l’importanza di una pronta risposta e correzione da parte delle aziende di giochi. Le vulnerabilità segnalate dovrebbero essere trattate con la massima serietà per garantire la sicurezza dei giocatori e la protezione del loro divertimento online.