Secondo le ultime indiscrezioni, Google sembra pronto a fare un passo avanti con il suo Pixel Watch, pianificando di dotare il modello di quinta generazione di un chip Tensor personalizzato, abbandonando così Qualcomm come fornitore. Questo cambiamento, che dovrebbe arrivare nel 2026, consentirebbe a Google di consolidare ulteriormente la sua linea di prodotti Pixel sotto il marchio Tensor, lo stesso chip che ha già reso iconici gli smartphone Pixel. Tuttavia, poiché il Pixel Watch 4 sarà lanciato prima del 2026, è probabile che continui a utilizzare un SoC Qualcomm, allineandosi con le specifiche attuali.
Caratteristiche del Chip Tensor per il Pixel Watch 5
Le informazioni su questo nuovo chip Tensor per dispositivi indossabili provengono da un documento interno di Google, trapelato all’inizio del 2023. Anche se i piani potrebbero essere stati modificati nel corso dell’ultimo anno, il progetto iniziale prevedeva una configurazione CPU composta da un core Cortex-A78 e due core Cortex-A55. Questi core, risalenti al 2017, sono ormai datati rispetto alle più moderne architetture, ma seguono una tendenza comune nel settore degli smartwatch, dove l’efficienza energetica e la durata della batteria sono prioritarie rispetto alla pura potenza di calcolo.
Utilizzare core più vecchi per i chip destinati agli indossabili permette di risparmiare energia e mantenere dimensioni e temperature adeguate per un dispositivo da polso. Samsung e Qualcomm, due dei principali produttori di chip per wearables, adottano una strategia simile nei loro prodotti. Lo Snapdragon W5 Gen 1, ad esempio, si basa su core Cortex-A53, lanciati nel lontano 2012, mentre l’Exynos W1000 di Samsung utilizza un core Cortex-A78 e quattro core Cortex-A55, rendendo il design molto simile a quello pianificato da Google per il suo Tensor wearable.
Potenziali Vantaggi della Scelta del Chip Tensor
Questa nuova direzione offre diversi vantaggi strategici per Google. Innanzitutto, il passaggio a un chip Tensor per i suoi dispositivi indossabili permetterebbe una maggiore integrazione tra i prodotti Pixel, favorendo una sinergia ottimizzata nell’ecosistema Google. La transizione verso un hardware proprietario rende anche Google meno dipendente da Qualcomm, il che potrebbe garantire una maggiore flessibilità in termini di aggiornamenti, ottimizzazioni software e personalizzazione delle funzionalità.
Inoltre, se Google scegliesse di utilizzare la tecnologia di processo a 3 nm per il nuovo chip Tensor, si potrebbero ottenere significativi miglioramenti in termini di efficienza energetica e durata della batteria, elementi essenziali per un dispositivo indossabile. A tal proposito, una delle incognite principali riguarda il modem che Google potrebbe adottare. Poiché i Pixel smartphone attuali utilizzano modem Exynos di Samsung, è possibile che anche il Pixel Watch 5 integri una tecnologia simile, mantenendo una coerenza nell’intero ecosistema.
L’Opzione RISC-V: Verso un Futuro Senza Arm?
Oltre al progetto del chip Tensor, Google sta anche esplorando l’architettura RISC-V come potenziale alternativa ai processori basati su Arm. L’interesse per RISC-V, un’architettura open-source, è in crescita a livello globale, poiché consente alle aziende di evitare royalty e licenze che Arm richiede per i suoi progetti. Sebbene la transizione a RISC-V rappresenti ancora una sfida, specialmente in termini di ecosistema e compatibilità software, Google potrebbe considerarla un’opzione interessante per ottenere una maggiore autonomia tecnologica a lungo termine.
Considerazioni Finali
La decisione di sviluppare un chip Tensor personalizzato per il Pixel Watch 5 rappresenta un cambio di passo significativo per Google, allineando sempre di più i suoi dispositivi indossabili con l’hardware utilizzato negli smartphone Pixel. Questo potrebbe portare a un’esperienza d’uso più fluida e integrata per gli utenti che scelgono di investire nell’ecosistema Google. Tuttavia, con il lancio previsto solo per il 2026 e con documenti risalenti al 2023, molte variabili potrebbero cambiare nel tempo. Restiamo in attesa di conferme ufficiali da parte di Google, ma questo passo sembra indirizzato verso un futuro in cui Google punta ad avere il pieno controllo tecnologico dei suoi dispositivi, con vantaggi per utenti e sviluppatori.