Sei incappato forse nel Flipper Zero, il dispositivo di hacking che sta spopolando. L’azienda con sede in Russia sostiene di essere in procinto di vendere 80 milioni di dollari di questi dispositivi quest’anno, dopo aver già venduto quasi 5 milioni di dollari attraverso preordini su Kickstarter. E non è tutto: l’anno scorso hanno affermato di aver venduto dispositivi per un valore di 25 milioni di dollari.
Ma cosa offre esattamente il Flipper Zero? Si tratta di un “portatile multi-strumento gamificato” rivolto a chiunque abbia interesse per la sicurezza informatica, che sia un penetration tester, un appassionato curioso, uno studente o persino a chi ha scopi più maliziosi. Questo strumento offre diverse modalità per manipolare il mondo circostante, inclusi dispositivi wireless come apri garage, sistemi di carte RFID, sistemi di apertura remota senza chiave, telecomandi, e accesso a barriere, solo per citarne alcuni. In pratica, il Flipper Zero può essere programmato per emulare vari sistemi di chiusura.
Il sistema funziona realmente: anche se non sono un esperto di hacking, sono riuscito ad aprire garage, attivare ascensori e manipolare altri sistemi di chiusura che dovrebbero essere al di là delle mie capacità. Da un lato, è un giocattolo interessante con cui sperimentare, che evidenzia quanto sia insicuro il mondo che ci circonda. Dall’altro, però, sorge una domanda: è davvero una buona idea avere più di 300.000 dispositivi di hacking in circolazione, che facilitano la cattura dei segnali delle chiavi delle automobili e dei telecomandi per aprire cancelli, utilizzandoli poi per accedere a tali luoghi (compresi, stranamente, i porti di ricarica Tesla)?
Immagino che sia stato un percorso complicato sviluppare questa startup durante un periodo di guerre e numerose sanzioni, ma l’azienda ha trovato un modo per superare queste difficoltà. In un post su Instagram hanno dichiarato: “Gli eventi attuali non avranno alcun impatto sulla produzione di Flipper Zero, e tutti i dispositivi ordinati saranno spediti ai sostenitori e ai preordini, sebbene possano esserci ritardi per i clienti dei paesi della CSI a causa di problemi logistici nella regione”.
Flipper Devices ha anche affermato che il loro team è composto sia da ucraini che da russi, sottolineando che sono fermamente contrari alla “speciale operazione militare” in corso e che nessun membro del loro team la sostiene.
Il Flipper Zero continua a suscitare interesse e discussioni nel campo della sicurezza informatica. Nonostante le potenziali controversie, il dispositivo rappresenta una testimonianza dell’importanza di comprendere le vulnerabilità presenti nel nostro ambiente digitale e di adottare misure adeguate per proteggerci da possibili minacce.