Asus da sempre promette prodotti di ottima qualità , anche i prodotti hanno prezzi abbastanza alti presentano un ottima cura sia hardware , che software essendo sempre pari o un passo avanti rispetto alla concorrenza .
La maggior parte delle cuffie 7.1 sul mercato hanno un surround virtuale e non reale per limitare il costo del prodotto e renderlo accessibile ad una fetta di mercato più ampia.Ovviamente il surround virtualizzato rende abbastanza bene se ben progettato ma non ai livelli di più diffusori fisici.
Però le cuffie 7.1 reali sono tutt’altra cosa (le cuffie virtualizzate hanno solamente un diffusore per padiglione ) , ma hanno un costo notevole. Attualmente si era messo in concorrenza con le Tiamat che costano oltre i 150€.
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ASUS ha lanciato le strix 7.1 per sfidare razer ed avventurarsi nel vero mercato delle cuffie surround 7.1 portando con se un’esperienza accumulata nel reparto audio.
Oggi abbiamo avuto modo di provare le STRIX 7.1 , vediamo di analizzarle insieme :
All’interno del padiglione troviamo un diffusore frontale da 40mm, subwoofer da 40mm, uno centrale da 30mm e due da 20mm per la parte laterale.
Rispetto alle Razer Tiamat la Strix 7.1 dispone di un padiglione frontale più grande – 40 millimetri vs. 30 millimetri.L’immagine mostra meglio la descrizione :
Design e peso
Le ASUS Strix 7.1 è costruito in plastica nera abbastanza dura. La cuffia è robusta e il suo peso non troppo leggero di 350g le rende a tutti gli effetti cuffie da gaming.
L’esterno dei padiglioni mostra il marchio ASUS Strix, il logo aggressivo che rappresenta un gufo. Ogni lato della cuffia sfoggia l’ occhio di gufo illuminato da LED controllabili , un tocco di classe che le rende esteticamente bellissime , inoltre è visibile parzialmente l’interno della cuffia , mostrando i diffusori all’interno.
Per i materiali , però,avremmo preferito alluminio spazzolato piuttosto che plastica nera,sarebbe salita al top come una delle cuffie più belle mai costruite.
Al primo utilizzo le cuffie risultnoa un po scomode , bisogna abituarsi alla fascia che risulta abbastanza tesa , ma tiene ben salde le cuffie sulla testa.
Ad accompagnare le cuffie abbiamo il solito controller audio abbastanza ingombrante , ma ricco di funzioni utili.Su cuffie del genere è fondamentale per gestire appieno le potenzialità ed utilizzarle in ogni ambito : gaming , film e musica.
Qualità del suono e del microfono Strix 7.1
Ci sono vari profili attivabili , ma solitamente lo si imposta su bilanciato.E’ possibile scegliere di disattivare tutti i miglioramenti di equalizzazione o di portarle a 2.1 per ascoltare audio stereo o scegliere l’audio a 7 canali.Ricordiamo inoltre che ASUS ha voluto creare una cuffia versatile per i diversi casi di utilizzo.
Con il suo audio di default regge bene qualsiasi riproduzione avendo un profilo audio equilibrato e molto nitido. Queste non sono cuffie da audiofili, ma sono in grado di gestire tutta la gamma di frequenza senza distorsioni. In questo senso la Strix 7.1 è molto più simile alle Kingston HyperX Nube piuttosto che alle Razer Tiamat che hanno una modalità stereo debole e ovattata.
Il microfono è l’ultimo elemento cruciale da esaminare. I microfoni staccabili sulla maggior parte delle cuffie da gioco sono normalmente un punto debole .Il microfono staccabile sulle strix è molto flessibile , ma non oscilla.
La qualità in registrazione abbastanza buona, inoltre un secondo microfono è integrato nella stazione audio USB che rileva e tende di eludere il rumore ambientale – tastiere meccaniche, clic del mouse, o altri rumori esterni.
Sono davvero ottime anche nelle chiamate VOIP, ideale per chiacchierare con gli amici o di fare commentary in streaming.
Pro e contro ed eventuali difetti
Ricordiamo che le strix 7.1 hanno una scheda audio interna con uscita digitale e quindi vanno collegate solamente con cavo USB , mentre le razer Tiamat prediligono l’uscita analogica permettendole di collegarle ad una scheda audio. Su questo punto di vista le strix sono un po’ limitate in quanto si è costretti ad utilizzare la scheda audio della cuffia. C’è da dire però che non ci sono differenze apprezzabili .